di @Corriere
Un libro e un bastone elettronico illuminano su che cos’è la città per una persona cieca
Di recente, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) ha pubblicato “La città del presente”, volume contenente le linee guida per migliorare l’accessibilità delle città per le persone con disabilità visiva o motoria. Il libro non bisogna concepirlo come un classico manuale sulle barriere architettoniche, ma piuttosto come la possibilità di rileggere la storia delle nostre città, in particolare i passi compiuti in avanti per la mobilita; oltre che un modo per condividere con la cittadinanza e le istituzioni cosa significhi vivere e rapportarsi con le aree urbane per le persone cieche e ipovedenti.
“La città del presente” è il frutto di un importante lavoro di confronto tra esperti e persone che hanno messo a disposizione la loro esperienza personale e i loro vissuti non solo per trovare soluzioni tecniche e desidera porsi come una “fotografia” della realtà, in cui la persona viene messa al centro con le sue caratteristiche e i suoi timori dovuti proprio dalla condizione di essere disabile. In altre parole, il libro può essere definito come un concentrato di sensazioni, emozioni, esperienze, necessità e desideri, per conquistare giorno dopo giorno, metro dopo metro, strada per strada quell’autonomia che è il presupposto essenziale per la libertà di ogni essere umano.
Il volume è suddiviso in nove parti, ognuna delle quali affronta un particolare focus, rispettivamente: le persone con disabilità visiva e la loro interazione con l’ambiente, le linee guida per l’eliminazione delle barriere architettoniche, i piani PEBA MUSEI, le nuove barriere della tecnologia, come il touch screen senza screen reader (le macchine che non parlano), le tecnologie applicate alle infrastrutture urbane e agli edifici, l’accessibilità dei servizi igienici per le persone con disabilità visiva, la leggibilità e i relativi problemi di illuminazione e le soluzioni più immediate per gli edifici pubblici o aperti al pubblico.
“Da tanti anni mi impegno per migliorare l’autonomia delle persone e coordino il gruppo di lavoro nazionale UICI denominato Vita Indipendente – dichiara Marino Attino, membro della direzione nazionale dell’UICI – 12 persone esperte nei diversi settori che vanno dalle barriere architettoniche, ai cani guida, alle tecnologie, allo sport e tempo libero, con cui abbiamo lavorato per quasi due anni raccogliendo in questo libro tutte quelle difficoltà e che quotidianamente affrontiamo nell’ambiente urbano e dando dei suggerimenti agli addetti ai lavori, agli amministratori e a chi opera per aiutarci a vivere una vita sempre più indipendente”
Attini non è solo un componente della direzione nazionale dell’Unione Ciechi e uno degli autori de “La città del presente“, ma è soprattutto una persona ipovedente che ha messo a disposizione le sue competenze di micro elettronica, per migliorare l’autonomia personale di chi vive in una condizione analoga alla sua e si prodiga per la rimozione delle barriere architettoniche. In particolare, è stato l’ideatore dell’ Uici LETIsmart, un bastone elettronico per le persone cieche e ipovedenti, realizzato dalla compartecipazione tra Uici e Scen srl che ha sviluppato gratuitamente il progetto etico. A differenza degli altri ausili simili, come il classico bastone bianco, l’Uici LETIsmart non ha la pretesa di guidare le persone (secondo Marino a oggi non esiste una tecnologia tale che sia in grado di farlo), ma serve a chi si muove in autonomia per raggiungere un punto preciso.
Grazie allo stesso sistema, alla fermata dei mezzi pubblici, la persona con disabilità visiva è avvisata del numero dell’autobus che sta arrivando e attiva un segnale a bordo, preallertando l’autista; quando lo stesso pullman arriva alla fermata, fa suonare la porta della salita, in modo tale che il passeggero possa raggiungerla con precisione. Il dispositivo, inoltre, informa della presenza di semafori sonori e in taluni casi permette al non vedente di attivarli direttamente dal proprio dispositivo, evitando l’annoso problema di dover cercare il palo e il pulsante di prenotazione. www.letismart.it.
Il nome “LETIsmart” deriva da Letizia, nome della moglie di Attini, mancata prematuramente.
A partire dal 20 giugno partirà una iniziativa denominata “la carovana dell’autonomia urbana” che toccherà oltre 100 città italiane, in ogni delle quali verranno inaugurati i primi radiofari LETIsmart, che saranno installati sui portoni delle sedi Uci, usufruibili dalle persone cieche e ipovedenti che accederanno. Nella stessa occasione verrà consegnato personalmente da Attini il libro “La città del presente” agli addetti ai lavori, e sarà una preziosa opportunità per dialogare assieme e rafforzare una importante sinergia per migliorare l’autonomia urbana di tutti.