Come se fosse Siri o Alexa ma nascosto nel tradizionale bastone bianco per non vedenti. Basta parlare con il dispositivo e ascoltare le sue indicazioni per capire se, per esempio, sta arrivando l’autobus o se il semaforo è verde. È quello che fa Letismart, un dispositivo che permetterà ai disabili visivi di orientarsi e interagire con l’ambiente urbano muovendosi in autonomia.
Un sistema che può essere collocato in punti strategici come incroci, semafori, fermate dell’autobus, uffici, negozi ma anche siti turistici, ospedali, scuole per città smart sempre più inclusive e vicine alle persone più fragili.
A fare da apripista nazionale la città di Trieste, dove il dispositivo è stato ideato, sviluppato e adottato e da cui prende il via il percorso di implementazione su scala nazionale per volontà dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (Uici) che ha assunto LETIsmart come standard di riferimento nazionale sottoscrivendo un Accordo di compartecipazione allo sviluppo con l’azienda triestina che lo realizza.
Come funziona LETIsmart
Tramite l’apposizione di un minuscolo microchip dal peso di appena 8 grammi, il sistema consente di mettere in comunicazione il tradizionale bastone bianco con i diversi punti di interesse e di dialogare con l’ambiente sotto diversi aspetti: dall’individuazione e interazione con i mezzi pubblici e i semafori, all’orientamento in negozi, scuole, uffici, inclusa la gestione di situazioni difficili: lavori in corso, uscite di sicurezza e ogni altro punto che si debba individuare e raggiungere con precisione.
“Con questo sistema l’autonomia dei ciechi fa veramente un passo avanti notevole”, ha commentato il presidente dell’Uici, Mario Barbuto. “La tecnologia è una delle chiavi più importanti per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità visiva, da affiancare a quegli elementi tradizionali come il bastone bianco e il cane guida per la mobilità e il metodo Braille per l’istruzione e la lettura, che restano insostituibili”.
Una tecnologia alla portata di tutti
La soluzione si avvale della tecnologia dei radiofari e fornisce informazioni con un altoparlante integrato, senza ricorrere a smartphone o altri strumenti elettronici. Per questo il LETIsmart è alla portata di tutti e risulta perfettamente integrabile con gli strumenti di orientamento di uso comune come i sistemi tattilo-plantari, il bastone bianco o il cane guida per ciechi, ma aumenta esponenzialmente le capacità di autonomia e di movimento in autonomia del non vedente, e anche nel caso di disabilità motorie o in condizioni ridotte di visibilità, perché si auto illumina quando fa buio.
Come se fosse Siri o Alexa ma nascosto nel tradizionale bastone bianco per non vedenti. Basta parlare con il dispositivo e ascoltare le sue indicazioni per capire se, per esempio, sta arrivando l’autobus o se il semaforo è verde. È quello che fa Letismart, un dispositivo che permetterà ai disabili visivi di orientarsi e interagire con l’ambiente urbano muovendosi in autonomia.
Un sistema che può essere collocato in punti strategici come incroci, semafori, fermate dell’autobus, uffici, negozi ma anche siti turistici, ospedali, scuole per città smart sempre più inclusive e vicine alle persone più fragili.
A fare da apripista nazionale la città di Trieste, dove il dispositivo è stato ideato, sviluppato e adottato e da cui prende il via il percorso di implementazione su scala nazionale per volontà dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (Uici) che ha assunto LETIsmart come standard di riferimento nazionale sottoscrivendo un Accordo di compartecipazione allo sviluppo con l’azienda triestina che lo realizza.
Come funziona LETIsmart
Tramite l’apposizione di un minuscolo microchip dal peso di appena 8 grammi, il sistema consente di mettere in comunicazione il tradizionale bastone bianco con i diversi punti di interesse e di dialogare con l’ambiente sotto diversi aspetti: dall’individuazione e interazione con i mezzi pubblici e i semafori, all’orientamento in negozi, scuole, uffici, inclusa la gestione di situazioni difficili: lavori in corso, uscite di sicurezza e ogni altro punto che si debba individuare e raggiungere con precisione.
“Con questo sistema l’autonomia dei ciechi fa veramente un passo avanti notevole”, ha commentato il presidente dell’Uici, Mario Barbuto. “La tecnologia è una delle chiavi più importanti per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità visiva, da affiancare a quegli elementi tradizionali come il bastone bianco e il cane guida per la mobilità e il metodo Braille per l’istruzione e la lettura, che restano insostituibili”.
Una tecnologia alla portata di tutti
La soluzione si avvale della tecnologia dei radiofari e fornisce informazioni con un altoparlante integrato, senza ricorrere a smartphone o altri strumenti elettronici. Per questo il LETIsmart è alla portata di tutti e risulta perfettamente integrabile con gli strumenti di orientamento di uso comune come i sistemi tattilo-plantari, il bastone bianco o il cane guida per ciechi, ma aumenta esponenzialmente le capacità di autonomia e di movimento in autonomia del non vedente, e anche nel caso di disabilità motorie o in condizioni ridotte di visibilità, perché si auto illumina quando fa buio.
Un’invenzione italiana che emoziona
Il dispositivo high-tech è stato ideato dal triestino Marino Attini, esperto di elettronica ipovedente, e realizzato come progetto etico dalla SCEN, azienda leader nel mondo per la prototipizzazione snella con microcomponenti elettronici. Lo sviluppo del sistema LETIsmart rappresenta un esempio di innovazione made in Italy e responsabilità sociale d’impresa che ha dietro anche una storia umana e di restituzione alla collettività che tocca il cuore.
“Io ho avuto solo un’idea, semplice ma sincera, per aiutare il prossimo: così era Letizia e così è LETIsmart. Ringrazio la vita e tutti coloro che mi sono a fianco in questo percorso credendoci”, ha dichiarato Marino Attini che ha voluto mettere a disposizione le sue competenze tecniche in un modo da poter aiutare le persone con deficit visivo, come lui, ma anche ricordare la moglie Letizia, scomparsa dopo oltre trent’anni di vita insieme. L’acronimo LETI (Light Engine and Tag Informations) da cui prende il nome il dispositivo, si sposa perfettamente con questo omaggio.
I test sui soci Uici
Dopo essere stato testato e adottato a Trieste, il sistema diventa best practice nazionale grazie al coinvolgimento dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (Uici), la maggiore associazione nazionale che rappresenta le istanze di circa 2 milioni di cittadini italiani ciechi e ipovedenti. L’Uici ha supportato, insieme anche ai Lions Club Trieste Host ed il Trieste Miramar, le fasi iniziali del progetto per poi validare la tecnologia come standard di riferimento a livello nazionale e sottoscrivere un Protocollo di compartecipazione senza finalità di lucro con la SCEN per lo sviluppo, diffusione e promozione della tecnologia LETIsmart su tutto il territorio nazionale.
Con questo Accordo l’Uici si impegna anche a fornire piena collaborazione per le fasi di sperimentazione, test e verifiche tecniche per migliorare l’efficienza e l’affidabilità del sistema e a farlo conoscere ai propri associati attraverso le 107 sezioni territoriali, fornendo tutta l’assistenza informativa del caso.
Dove sarà disponibile
Oltre alla città di Trieste e all’attivazione sul trasporto pubblico della Regione, il sistema LETIsmart sarà a breve disponibile in altre realtà, tra cui Mantova e Como, il sito turistico di Paestum, i campus della Protezione Civile in Toscana, l’università Bocconi e il centro di alcune città come Milano, Matera, Padova, Torino e Firenze.
di Irma D’Aria